Legionella: quali rischi in condominio?
Buongiorno Dott. Mezzetti,
l’epidemia di legionella che si è diffusa nelle ultime settimane in Lombardia mi ha molto preoccupata.
Ho letto che la legionella si può diffondere anche attraverso gli impianti condominiali: cosa è opportuno fare per prevenire la legionella in condominio?
Grazie,
Silvia
Buongiorno Silvia,
grazie per la domanda, che offre un importante spunto di riflessione.
L’epidemia di legionella che si è diffusa in Lombardia in queste ultime settimane ha creato una forte e comprensibile preoccupazione nell’opinione pubblica. Si tratta purtroppo di un fenomeno epidemico particolarmente grave ed allarmante, che è stato, nel caso specifico, con ogni probabilità, originato dalle torri di raffreddamento di alcuni impianti industriali.
Teniamo presente che l’Italia è purtroppo il paese europeo con il record di contagi da legionella, una malattia che è in costante ascesa e che colpisce soprattutto gli anziani, i malati cronici e gli immunodepressi.
Cos’è la legionella
La legionella o “legionellosi”o “malattia del legionario” è una malattia infettiva, provocata da batteri presenti negli ambienti acquatici caldi, naturali ed artificiali, da cui possono raggiungere le condotte cittadine e gli impianti idrico-sanitari.
E’ una malattia che colpisce l’apparato respiratorio e che si trasmette per via aerea (non da persona a persona), penetrando nelle vie respiratorie attraverso l’inalazione di piccole gocce o particelle d’acqua (perdonatemi la divagazione scientifica).
Dove prolifera il batterio
La legionella predilige i grandi impianti idrici e di areazione di hotel, piscine, scuole e ospedali, ma anche i “punti morti” di tubature in abitazioni vecchie o poco usate dove le incrostazioni all’interno dei tubi (ma anche nelle docce e nei rubinetti) favoriscono la crescita del cosiddetto “biofilm” batterico e la proliferazione” delle colonie batteriche.
Il batterio infatti si riproduce in ambienti umidi e tiepidi, come i sistemi di distribuzione e ricircolo dell’acqua calda sanitaria, i condensatori degli impianti di condizionamento e le torri di raffreddamento degli impianti industriali.
Sono a rischio i filtri vecchi e non puliti dell’aria condizionata, i sistemi di umidificazione oppure le docce con acqua contaminata e sono, come dicevamo, particolarmente a rischio le strutture in cui si riuniscono molte persone nello stesso ambiente, ricettive, sanitarie e termali.
Fu infatti attraverso i sistemi di aria condizionata del “Bellevue Stratford Hotel di Philadelphia”, che nel 1976 si diffuse la celebre epidemia che colpì i veterani della Legione Americana, contagiando 221 persone e causando la morte di 34 di loro.
In tale occasione il batterio fu isolato per la prima volta.
prevenzione in condominio
Anche in condominio e nelle singole abitazioni è comunque opportuno attuare una costante ed attenta prevenzione, al di là dei singoli episodi epidemici.
Così come nella propria abitazione è opportuno adottare alcuni accorgimenti (pulire spesso i filtri dei rubinetti, i bollitori, lasciare scorrere l’acqua della doccia ad alte temperature), anche in condominio è opportuno condividere con gli amministratori, i consiglieri ed i manutentori degli impianti idrico-sanitari ed aeraulici le idonee azioni preventive.
Posto che l’amministratore di condominio non è obbligato per legge ad effettuare controlli periodici sulla qualità dell’acqua distribuita nell’edificio, è però tenuto a garantirne i requisiti di potabilità dal punto di consegna del gestore fino ai rubinetti, monitorando costantemente lo stato dei tubi al fine di individuare eventuali anomalie e intervenire tempestivamente in caso di contaminazioni.
L’amministratore di condominio, per affrontare seriamente questo tipo di timori – qualora siano concreti e non dettati da inutile allarmismo – deve affidarsi ad un’azienda di consulenti specializzati nella prevenzione e nel trattamento delle acque di sua fiducia, ovviamente, perché trattandosi di casistiche molto particolari è necessaria massima competenza.
Non basta semplicemente “googleare” alla ricerca di prodotti di sanificazione o sentire solo il parere dell’idraulico del condominio.
analisi dei rischi
Con l’ausilio dei consulenti specializzati si potrà, nelle zone o nelle strutture più a rischio, valutare l’opportunità di effettuare una attenta analisi dei rischi, sulla base del Protocollo di “Controllo del Rischio” definito dalle “Linee Guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi” approvate il 7/05/2015 dalla Conferenza Stato/Regioni.
Una corretta analisi dei rischi evidenzierà le criticità insite nella struttura impiantistica (connesse alla tipologia degli impianti esistenti, ai cosiddetti “rami morti”, alla presenza dei “boilers” o di torri evaporative, ecc.) ed alle condizioni degli impianti (temperatura dell’acqua, manutenzione e pulizia ecc.).
Conseguentemente alla analisi dei rischi, si potranno predisporre un “Piano di controllo” ed un “Piano di Gestione del Rischio”, passando quindi alla fase propositiva dell’azione e definendo le attività preventive da mettere in atto (le temperature da mantenere negli impianti, le frequenze di manutenzione periodica, pulizia ecc.).
SOSPETTA CONTAMINAZIONE
In presenza di sospetta contaminazione, si attueranno misure di intervento, quali i campionamenti ed i trattamenti specifici di bonifica (mediante “shock termico” o mediante disinfezione generalmente con biossido di cloro).
PREVENZIONE SENZA ALLARMISMI
A fronte del crescente diffondersi della legionella è quindi opportuno evitare, da una parte, di cedere agli allarmismi e dall’altra di trascurare la manutenzione e la pulizia degli impianti, creando le premesse per una possibile contaminazione batterica.
E’ opportuno invece chiedere al proprio amministratore, per fugare ogni timore, di rivolgersi a consulenti specializzati, che si attengano alle prescrizioni delle istituzioni sanitarie.
Prevenzione senza allarmismi quindi per tutelare la salute e la sicurezza dei condomini.
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